Oggi continuiamo a parlare di trekking, ponendo l’accento sugli aspetti di sicurezza. Camminare in ambiente impervio presenta sempre dei fattori di rischio. Certo, si rischia anche attraversando la strada, ma qui parliamo di ambienti dove la civiltà è lontana, gli incontri sporadici, e la natura è padrona assoluta.
Foto: Valvarrone (LC) – Luogo stupendo ma con nessuna copertura cellulare. A seconda delle stagioni può anche capitare di non incontrare nessuno, e in caso di problemi le cose si fanno serie.
Anche trekking facili possono portarci facilmente in luoghi in cui la presenza umana è scarsa, se non assente, e le commodities tecnologiche (ad esempio la copertura cellulare) non sono più disponibili.
In queste condizioni, ovviamente, risulta più difficile chiedere e ricevere aiuto in caso di difficoltà. Non parlo soltanto di infortuni, ma, per esempio, di perdita dell’orientamento, o del ritrovarsi all’improvviso sotto un temporale senza possibilità di riparo.
Quali sono quindi, le precauzioni che possiamo adottare per prevenire e ridurre al minimo i rischi ?
Informare e informarsi
Per prima cosa, bisogna sempre lasciare detto dove si va. L’orario di partenza, l’orario previsto di arrivo e anche il ritorno.
Inoltre, controllare sempre le previsioni meteo. Soprattutto in estate, il tempo è instabile, e nel giro di qualche ora si possono sviluppare temporali improvvisi e, in quota, anche piuttosto violenti. Con bambini al seguito privilegiate passeggiate con molti appoggi (rifugi e/o bivacchi).
Foto: Barometro/Altimetro con GPS incorporato
Un calo improvviso della pressione atmosferica sarà un indicatore per un temporale in arrivo. In più, grazie al GPS integrato, potrete, in caso di necessità, comunicare la vostra posizione.
Foto: Orologio Suunto Core – dispone di una funzione Allarme Temporale che emette un avviso sonoro in caso di temporale imminente.
Anche il vostro cellulare potrà fornire la posizione, dato che non è necessaria la copertura della rete per ricevere i segnali dai satelliti GPS. Ci sono svariate app che possono aiutarvi per queste funzionalità. Un esempio è GPS Test ma ce ne sono molte altre disponibili.
Pericoli ambientali
I pericoli ambientali sono quelli inerenti la zona in cui camminate. In Italia gli animali pericolosi sono pochi: vipere, cinghiali (se ci sono i cuccioli nelle vicinanze). In questi casi state sui sentieri segnati e non allontanatevi. Le zecche sono un altro problema: se attraversate dei pascoli durante l’estate, portate sempre pantaloni lunghi.
Non disturbate gli animali al pascolo: sono animali paciosi ma non gradiscono l’eccessiva vicinanza con gli esseri umani. Voi avete il sentiero. Il prato lasciatelo a loro.
E tenete il cane al guinzaglio. Non solo per gli animali (al pascolo o selvatici), ma perchè potrebbero costituire un pericolo per altri escursionisti, per esempio facendoli scivolare se corrono avanti e indietro sul sentiero. (lo dico perchè a me è successo).
Poi ci sono i pericoli di tipo meteorologico: pioggia, vento, gelo, caldo. Una attrezzatura adeguata vi proteggerà. Ricordate che il sole in estate può essere micidiale: copritevi la testa con un cappello.
Il ghiaccio e la neve sono pericolosi per le cadute, la difficoltà di progressione e per le basse temperature. Usate dei ramponi e copritevi (a strati) adeguatamente.
Non sottovalutate mai il fattore tempo: durante l’inverno le giornate sono molto corte. Non rischiate un ritorno al buio perchè avete calcolato male i tempi. Il buio è pericoloso: anche con una buona torcia frontale, dovete sempre fare doppia attenzione a dove mettete i piedi.
Attrezzatura
Non è male avere con sé qualcosa di utile per far fronte a qualche emergenza. Ecco una piccola lista di cose che potrebbero esservi utili:
Kit pronto soccorso: un piccolo taglio, una ferita, una spina nel dito. Sono classici delle passeggiate. Basta avere cerotti, bende, pinzetta, disinfettante. Poche cose, ma indispensabili.
Accendino o fiammiferi: sembra banale, ma ci vuole qualcosa per accendere un fuoco.
Esca per il fuoco: va benissimo qualche batuffolo di cotone idrofilo.
Torcia o lampada frontale: per fare luce nei momenti bui.
Coltello: un classico nello zaino di tutti gli escursionisti.
Coperta termica: per tenervi al caldo nei momenti di emergenza.
Bussola: quelle da carteggio sono le migliori.
Un fischietto.
Cartina topografica della zona.
Comunicazione
Come detto all’inizio, il cellulare è sempre utile per comunicare. Purtroppo, però, la copertura non è sempre estesa alle zone montane. Ci sono intere valli dove non esiste alcun modo di comunicare usando il cellulare.
Conviene quindi prevedere un’alternativa.
Le radio ricetrasmittenti sono un’ottima scelta, perchè non utilizzano alcuna infrastruttura per comunicare. Ci sono almeno tre tipi di trasmittenti:
PMR446
CB
Apparecchi radioamatoriali
I primi due sono di libero uso, ovvero non è necessario avere autorizzazioni particolari. I PMR446 sono più economici.
Foto: PMR446 (Midland G7 Pro) il costo si aggira intorno ai 65€
I CB, almeno i modelli portatili, sono più potenti ma anche più costosi.
Foto: CB portatile. Il costo di questo modello si aggira tra 140€ e 190€.
Gli ultimi sono riservati ai radioamatori. Non vanno mai utilizzati da persone non autorizzate, in quanto le multe previste sono molto salate.
La Rete Radio Montana, analogamente ad altri paesi quali Francia, Spagna, Portogallo, utilizza gli apparati PMR446 sul canale 8-16. Ciò significa che, in caso di bisogno, potete effettuare una chiamata di emergenza su questo canale e, se ci sono volontari in ascolto, questi potranno aiutarvi facendo da “ponte” col loro cellulare, se si trovano in zona coperta, o allertando altri operatori.
Attenzione: la ricezione avviene sempre in linea visuale. Se siete dietro una montagna nessuno dall’altra parte potrà ricevervi. Quindi assicuratevi di essere in buona posizione per trasmettere.
Poi, considerate che, magari, potrebbe non esserci nessuno in ascolto in quel preciso momento. Provate da differenti posizioni.
La radio, così come il cellulare, non è una garanzia al 100%, ma solo una possibilità in più. Tenetene conto.
Le radio PMR446 hanno un costo molto contenuto (max 100€ – costo medio circa 70€) e il loro uso è molto facile. Inoltre, costituiscono una valida alternativa al cellulare laddove la copertura non è disponibile.
Ricordate che il canale 8-16 è normalmente utilizzato per le comunicazioni di soccorso, e quindi sarebbe meglio non usarlo per altri scopi, ma le radio hanno da 8 fino a 16 canali (a seconda del modello), quindi potete utilizzare gli altri liberamente, anche per le comunicazioni di gruppo.
Ricordo, se ce ne fosse bisogno, che il NUE in Italia è il 112. In alternativa potete chiamare il 118. Sempre che, ovviamente, il vostro cellulare abbia copertura.
Cosa fare in caso di emergenza
Per prima cosa: niente panico. La paura va bene, il panico invece è distruttivo. Quindi controllatevi. Preparatevi a chiamare i soccorsi. Vi verranno richieste alcune informazioni: dove vi trovate (qui potete usare le app del cellulare che rilevano la posizione GPS), numero dei feriti (se ce ne sono) e loro condizioni, se potete muovervi oppure no. State calmi e rispondete alle domande in modo conciso ma puntuale.
Se non avete copertura cellulare, e non avete con voi una radio, diventa tutto più difficile. In questo caso almeno uno dei componenti del gruppo deve spostarsi verso i soccorsi o verso una zona dove i cellulari hanno campo.
Se siete soli, e vi siete persi, non abbiate paura: l’Italia non è il Colorado. Se è tardi e cala l’oscurità, accertatevi di avere tutto per affrontare la notte: coperta termica, una fonte di calore se necessario, una torcia. Non muovetevi al buio: rischiate di farvi male.
I segnali (internazionali) di soccorso in montagna sono:
Chiamata di soccorso
Emettere richiami acustici od ottici
6 segnali ogni minuto (1 segnale ogni 10 secondi)
1 minuto di intervallo
Risposta di soccorso
Emettere richiami acustici od ottici
3 segnali ogni minuto (1 segnale ogni 20 secondi)
1 minuto di intervallo
Andare da soli in montagna è sempre più pericoloso rispetto all’attività di gruppo, quindi regolatevi di conseguenza: doppia attenzione, doppia prudenza, doppio equipaggiamento.
Conclusioni
Preparatevi per tempo: non aspettate un’emergenza per imparare a gestire la situazione. Imparate quante più nozioni possibili. Al momento giusto potreste non averne la possibilità.
Frequentate un corso di pronto soccorso. E’ sempre molto utile.
Dovete conoscere bene le app del vostro cellulare (per rilevare la posizione), la radio (per comunicare efficacemente) e tutti gli strumenti di cui disponete. Per esempio, usare carta e bussola non è semplice. Imparate come fare in anticipo.
Dovete soprattutto conoscere voi stessi: come reagirò alla situazione ? Sono in grado di affrontare lo stress ? Mi è già capitato di perdermi ? Come faccio a ritrovare il sentiero giusto ?
Siamo animali urbani, quindi trovarsi in un ambiente ostile sicuramente non è d’aiuto. Imparate per gradi. Escursioni facili all’inizio, poi aumentate la difficoltà. L’esperienza andrà di pari passo.
E soprattutto, divertitevi.
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